Nei giorni subito dopo la sterilizzazione è facile guardare il proprio gatto e pensare: “Non è lui”. E in effetti, tra anestesia, ferita e stress, il comportamento del gatto dopo la sterilizzazione può sembrare un piccolo mistero. La buona notizia è che la maggior parte dei cambiamenti è normale, temporanea, e spesso porta davvero a un micio più calmo e meno “in lotta con il mondo”. Quella meno buona è che ci sono segnali che non vanno ignorati.
Le prime 24-48 ore: cosa aspettarsi senza spaventarsi
Appena tornati a casa, molti gatti sembrano usciti da una giornata troppo lunga: camminano lenti, cercano un angolo tranquillo, a volte sono persino un po’ “scontrosi”. È una fase tipica.
Ecco i comportamenti più comuni nei primi 1-3 giorni:
- Letargia e sonnolenza: l’anestesia può lasciare strascichi, e il dolore (anche se gestito) spinge al riposo. Spesso il grosso passa in 24-48 ore.
- Poco appetito: può mangiare meno o rifiutare il cibo per un giorno, a volte due. Un episodio di vomito o feci molli può capitare, soprattutto se ha ingerito in fretta o è ancora “nauseato”.
- Irritabilità o minor socievolezza: non è cattiveria, è una reazione allo stress. Alcuni gatti vogliono stare da soli, altri si aggrappano al proprietario.
- Movimento ridotto: evita salti e corse, e spesso fa bene così. Mettere ciotole e lettiera a livello pavimento aiuta moltissimo.
La ferita parla: come capire se sta guarendo bene
Il comportamento non va mai letto da solo. Io, quando ho avuto gatti sterilizzati, mi sono accorto che la vera “bussola” è guardare anche l’incisione e l’atteggiamento generale.
In genere è normale:
- un leggero gonfiore,
- un po’ di arrossamento contenuto,
- il gatto che si lecca ogni tanto (ma non in modo ossessivo).
Per favorire la guarigione:
- Tienilo in un ambiente silenzioso e senza stimoli eccessivi.
- Limita i salti (divani e mensole diventano improvvisamente “montagne” da evitare).
- Se è previsto, usa collare elisabettiano o body post-operatorio, anche se all’inizio lo odierà.
Dopo il recupero: perché spesso diventa “più facile”
Quando la ferita è guarita (di solito 7-10 giorni per chiudersi bene), entra in gioco il cambiamento più interessante: quello ormonale. La sterilizzazione riduce l’influenza degli ormoni sessuali, e questo si traduce spesso in un gatto più equilibrato.
Cambiamenti frequenti e positivi:
- Meno marcature urinarie e meno impulso a “segnare” il territorio.
- Riduzione di fughe e irrequietezza, soprattutto nei maschi.
- Nelle femmine spariscono i cicli di calore, quindi meno miagolii insistenti e agitazione.
- Minore aggressività sessuale e meno tensioni sociali legate all’accoppiamento.
In molti casi migliora anche la convivenza con altri gatti: più strusciate, meno sfide, meno “dramma” quotidiano. A proposito di dinamiche sociali, vale la pena ricordare che il comportamento felino è influenzato anche dal territorio, quindi ridurre la pressione ormonale spesso abbassa anche la competizione.
Il rischio sottovalutato: sedentarietà e aumento di peso
Qui arriva la parte che sorprende tanti: dopo la sterilizzazione alcuni gatti diventano più tranquilli, sì, ma anche più sedentari. Il metabolismo può rallentare e, se l’alimentazione resta identica, il peso sale in fretta.
Per prevenire:
- scegli un’alimentazione adatta (chiedi al veterinario una dieta specifica),
- crea micro-sessioni di gioco da 5-10 minuti,
- usa giochi di attivazione mentale (anche una scatola con crocchette “da cercare” fa miracoli).
Cosa NON è normale: segnali di allarme da prendere sul serio
Ci sono comportamenti che non vanno archiviati come “è solo stress”:
- Inappetenza totale oltre 48 ore.
- Vomito o diarrea persistenti oltre 48 ore.
- Apatia marcata oltre 3 giorni, il gatto non reagisce, non si alza, non interagisce.
- Aggressività improvvisa e intensa che non si attenua dopo i primi giorni.
- Ferita con pus, cattivo odore, gonfiore importante, arrossamento che aumenta, o sanguinamento.
- Tentativi insistenti di leccarsi fino a riaprire l’incisione.
In questi casi, la cosa giusta è una sola: chiamare il veterinario e descrivere sintomi e tempi. E per sicurezza, niente uscite all’esterno finché non è tutto stabilizzato e i punti (se presenti) non sono gestiti o rimossi.
Il punto chiave: osservare senza ansia, intervenire con lucidità
Il comportamento del gatto dopo la sterilizzazione di solito segue un copione chiaro: un paio di giorni “strani”, poi un ritorno graduale alla normalità, spesso con un carattere più sereno. Tu devi solo fare da regista silenzioso: proteggere, monitorare, e offrire un ambiente semplice, comodo, prevedibile. Quando succede, il gatto non “cambia in peggio”, spesso, finalmente, si rilassa.


