Zuppa toscana con cavolo nero e fagioli: la ricetta originale della ribollita

C’è qualcosa di irresistibile in una zuppa toscana con cavolo nero e fagioli che profuma di casa, di inverno e di pazienza. La ribollita non è solo “una minestra”: è un gesto antico, quasi un trucco contadino per trasformare poco in tantissimo, usando pane raffermo, verdure di stagione e quel tempo lento che oggi ci sembra un lusso.

Cos’è davvero la ribollita (e perché si chiama così)

Il nome è la spiegazione più onesta della ricetta: si cucina una prima volta, poi si lascia riposare, e il giorno dopo si “ri bolle” (spesso in forno) per far fondere i sapori. È lì che succede la magia: il pane assorbe, i fagioli legano, il cavolo nero diventa velluto.

Se vuoi un riferimento culturale preciso, la ribollita è una delle espressioni più celebri della cucina toscana, quella fatta di ingredienti poveri, tecniche semplici e risultati sorprendentemente profondi.

Ingredienti (per 6-8 persone)

  • Fagioli cannellini secchi 300 g (oppure 700 g già lessati)
  • Cavolo nero 250 g
  • Carote 3
  • Cipolle 2
  • Sedano 2 coste
  • Patate 3 medie
  • Bietola o verza 200 g
  • Porro mezzo (facoltativo ma consigliato)
  • Pomodori 2 maturi (oppure 1 cucchiaio di concentrato)
  • Pane toscano raffermo 250 g (meglio se sciocco)
  • Aglio 2 spicchi
  • Rosmarino 1 rametto, più salvia o timo a piacere
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale e pepe q.b.
  • Acqua di cottura dei fagioli o brodo vegetale 2,5 litri circa

Procedimento

1) Cuoci i fagioli (e tieniti stretta la loro acqua)

Metti in ammollo i cannellini per 12 ore. Scolali, poi cuocili in acqua fredda con un pezzetto di carota, sedano e cipolla per circa 60 minuti (senza salare).
Quando sono teneri:

  • scolali, conservando l’acqua di cottura
  • frullane o passane circa metà per ottenere una crema
  • lascia l’altra metà intera, ti servirà per la consistenza

2) Prepara il soffritto “serio”

In una pentola capiente (se hai il coccio, ancora meglio) scalda abbondante olio extravergine e fai andare a fuoco dolce:

  • cipolla tritata
  • carote e sedano a dadini
  • porro a rondelle
  • aglio schiacciato
  • rosmarino e un’ombra di salvia

Quando il fondo profuma e si è ammorbidito, aggiungi i pomodori a pezzi o il concentrato.

3) La lunga cottura della zuppa

Unisci in pentola:

  • patate a dadini
  • bietola o verza tagliata
  • la crema di fagioli e i fagioli interi

Copri con acqua dei fagioli (o brodo). Cuoci piano, anche 90 minuti, mescolando ogni tanto.
Negli ultimi 30-45 minuti aggiungi il cavolo nero a strisce (senza la costa dura). Regola di sale solo verso la fine, poi pepe.

4) Pane e strati, come fosse una lasagna contadina

In una casseruola (o teglia da forno) fai strati alternando:

  1. pane raffermo a fette (puoi strofinarlo con aglio)
  2. mestolate di zuppa

Finisci con zuppa, un giro d’olio e pepe. Ora la parte che molti saltano, ma che cambia tutto: riposo almeno 3 ore, idealmente tutta la notte.

5) La “ribollita” in forno

Copri la teglia e inforna a 220°C per 25-30 minuti. Se vuoi una leggera crosticina, scopri negli ultimi 5 minuti. Servi caldissima con olio a crudo.

I dettagli che la rendono “originale”

  • Usa davvero pane raffermo (non crostini)
  • Metà fagioli in crema, metà interi, per una zuppa densa e legata
  • Cottura lenta, e poi riposo: la ribollita è più buona il giorno dopo
  • Niente latticini, qui comandano verdure, legumi e olio buono

Quando la porti in tavola, sembra un piatto umile. Poi affondi il cucchiaio, e capisci perché questa zuppa è diventata un simbolo: non riempie solo lo stomaco, riempie il tempo.

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