Su come funzioniamo

Siamo nel bel mezzo di un cambiamento epistemologico e stiamo cercando strumenti per prefigurare scenari oltre l’orizzonte conosciuto. In questo passaggio epocale stiamo cercando il modo per ristrutturare il nostro sguardo sulla realtà, per diventare sostenibili, e per questo ci occorre capire come funzioniamo, come individui, come società, come specie, per poter attingere alle nostre risorse più profonde.

C’è una costante interdipendenza tra esterno ed interno, tra il mondo esteriore e il nostro mondo interiore. La ricerca neuro-fenomenologica indica che la coscienza è nel circuito ininterrotto tra l’esterno e l’interno. La narrazione è un ponte tra fuori e dentro, e può essere usata come strumento consapevole del dialogo tra paesaggio esteriore e paesaggio interiore. Una nuova narrazione genera un nuovo sguardo, e nella mente appare una nuova possibilità. 

 

E’ sempre più evidente l’influenza  dei paesaggi, dei luoghi, degli ambienti fisici, attraverso le sensazioni che stimolano, sugli stati emotivi e cognitivi delle persone. Il corpo-mente, come complesso sistema sensoriale-emozionale-cognitivo, costantemente riceve e decodifica informazioni e impressioni dal mondo in cui è immerso. E quindi, è possibile stimolare stati utili per l’evoluzione umana, ovvero la pace e la sostenibilità? Possiamo imparare a costruire e a facilitare gli altri nella costruzione di “Paesaggi Interiori orientati alla Pace e alla Sostenibilità”? Questi sono per la Cattedra UNESCO alcuni interrogativi cruciali e costituiscono un nucleo sensibile per l’indagine e di orientamento nelle azioni.

A tale riguardo ci sono due ambiti di ricerca, uno nel mondo delle neuroscienze cognitive, l’altro nel mondo della storia della cultura; e quest’ultimo è quello in cui la Cattedra UNESCO può sviluppare un proprio contributo. Da un lato, dunque, ci sono gli studi neuroscientifici sulle relazione tra stati psichici-neurologici, ambienti fisici e attivazioni cerebrali, a cui la Cattedra UNESCO guarda con interesse. Dall’altro lato c’è una linea rossa di indagine sul funzionamento della memoria e dell’organizzazione del pensiero, sulla relazione tra loci fisici e mentali e sulle imagines agentes, e sulla complessa relazione tra figure e idee, immagini e parole, che va dall’antica arte della retorica dei Greci, agli studi e alle teorie rinascimentali, con il Teatro della Memoria di Giulio Camillo Delminio, l’arte della memoria di Giordano Bruno, gli “Architetti Sapienti”, fino all’Atlante Mnemosine di Aby Warburg nel Novecento, che costituisce uno specifico ambito di interesse per la Cattedra UNESCO in relazione alla domanda.

 

Paesaggi esteriori / paesaggi interiori è per la  Cattedra UNESCO un’idee guida di orientamento, ma sono anche in corso di progettazione alcune iniziative su “il paesaggio come forma simbolica” e “iconologia del paesaggio mediterraneo” con cui avviare una specifica linea di indagine della Cattedra UNESCO su Architettura e Paesaggio tra visibile e invisibile: lo spazio fisico e il teatro della mente.

Su paesaggi esteriori / paesaggi interiori la Cattedra UNESCO intrattiene un dialogo con la Fondazione Patrizio Paoletti per lo sviluppo e la comunicazione, sua partener. A tale riguardo la Cattedra UNESCO ha ospitato nell’ambito del programma WUC due appuntamenti di “Prefigurare il futuro: metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità”, un progetto della  Fondazione Patrizio Paoletti per lo sviluppo e la comunicazione, di cui l’evento a Venosa ad aprile 2019 con il titolo “La mente proattiva. Paesaggi interiori e paesaggi esteriori”.

STRUMENTI: 

Nell’era della conoscenza le competenze strategiche sono quelle che ci rendono capaci di sostenere e orientare il cambiamento,  per affrontare la sfida del nostro tempo, lo sviluppo sostenibile. Il cambiamento è prima di tutto il nostro cambiamento personale, della nostra visione.

Alcune antiche tecniche e dispositivi possono essere utilizzati  per prendere coscienza di alcuni aspetti di come funzioniamo, per poter avere intuizioni sui propri potenziali, per  allenare alcune competenze strategiche. 

Un dispositivo è il teatro della memoria (sulla scorta del modello della mnemotecnica antica e del modello di Giulio Camillo Delminio), con esercizi di memorizzazione o di organizzazione di un discorso, in cui si sensibilizza alla comprensione della struttura di funzionamento spaziale del pensiero, del suo processo associativo, della corrispondenza tra luoghi interiori e luoghi esteriori, e di come utilizzare tali meccanismi per aumentare la consapevolezza e la volontà. Altri esercizi sono centrati sul dispositivo della retorica, con la ricerca delle informazioni, la loro verifica, l’organizzazione delle stesse, la dialettica e l’organizzazione del sapere. La pratica sviluppa la competenza al dialogo e sviluppa anche la comprensione dell’intima connessione tra il dialogo con gli altri e il dialogo con sé.

Un altro dispositivo è l’atlante Mnemosine (sulla scorta del modello di Aby Warburg), con esercizi di creazione di mappe di relazioni tra immagini e tra significati, con cui si sensibilizza alla comprensione di alcuni aspetti del funzionamento del pensiero, il meccanismo associativo, il processo di costruzione di senso, la rielaborazione delle memorie, e si facilita l’emergere di intuizioni circa la centralità della narrazione nell’utilizzo delle esperienze/conoscenze.